Restraint. La contenzione fisica o meccanica nelle relazioni di cura
Restraint. Mechanical and physical restraint in the care relationships
Ambito disciplinare Psicologia Applicata
Tipologia finanziamento Istituzionale
Ente Finanziatore AZIENDE PRIVATE (Finanziamenti da Soggetti Privati)
Data avvio: 1 May 2016
Coordinatore: ADRIANO ZAMPERINI
Partecipanti
Marialuisa Menegatto
Abstract:
Nella terminologia medica e infermieristica si parla di contenzione fisica o meccanica per definire l’immobilizzazione parziale o totale di una persona affidata in cura attraverso l’uso di una serie di strumenti fisici: lacci, cinture, cinghie, polsini, cavigliere, fasce, bretelle, sedie, letti o altri mezzi.
Secondo recenti studi (Jansen et al. 2011), nei paesi Europei il ricorso alle misure coercitive nella pratica clinica, come la contenzione fisica o meccanica, è ampiamente utilizzato, e anche se in modo non esclusivo nell’ambito della cura psichiatrica. In molti paesi queste misure sono considerate quasi prioritarie nella gestione della violenza e l'aggressività nei pazienti psichiatrici in fase acuta (Jansen et al. 2008; Steinert et al. 2009). Tuttavia la pratica risulta applicata anche in altri settori della medicina: in medicina d’urgenza, in alcuni settori della geriatria, nella medicina interna, persino in pediatria. Nel nostro Paese la letteratura sul fenomeno è piuttosto limitata. I contributi empirici circa la contenzione meccanica nei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) sono attualmente limitati sul piano quantitativo (Digilio, 2012) e carenti a livello qualitativo circa le problematiche relazionali, cognitive, ed emozionali degli operatori.
Piano delle attività: 1 step di ricerca: La contenzione fisica o meccanica in psichiatria
Contatti: marialuisa.menegatto@unipd.it